Passa ai contenuti principali


Ferruccio Merisi


Chi è?

Regista e autore di spettacoli di sperimentazione. Dal 1976 ad oggi ha diretto e/o scritto oltre cento spettacoli, specializzandosi nella drammaturgia popolare di ricerca - con molta passione sia per il teatro della parola sia per quello del corpo - spesso tendendo ad unire i due aspetti con risultati inediti. Ideatore del sistema di training dei caratteri, del metodo per la definizione vocale delle maschere e del percorso propedeutico per l’improvvisazione.


Cosa proporrà al Masterclass...

Al Masterclass proporrà un workshop di due giorni sulla voce dei caratteri e uno di tre giorni dedicato alla grammatica e sintassi dell’invenzione scenica, che partirà dalla cultura del training di personaggio per poi esplorare le regole della composizione scenica e della improvvisazione.






Qualche info in più...

Allievo di Sisto Dalla Palma, Giorgio Strehler ed Eugenio Barba, é stato tra i fondatori del Teatro Di Ventura, gruppo storico milanese della ricerca teatrale degli anni '70, con mansioni di drammaturgo, regista e pedagogo. Direttore organizzativo e artistico di Festival e progetti speciali fra Emilia Romagna e Veneto negli anni ’80; nel 1985 fonda a Pordenone la compagnia Attori & Cantori, poi Compagnia Hellequin e, nel 1990, dà vita alla Scuola Sperimentale dell'Attore, con l'attrice e ricercatrice Claudia Contin Arlecchino.



Ferruccio Merisi, raccontandosi un po’...

"L’Arlecchino Errante ha due anime. La prima è quella di testimoniare che tutto quello che noi chiamiamo o accettiamo di chiamare Commedia dell’Arte è un terreno di coltura che si confronta con tutto ciò che è prossimo ai suoi confini. L’Arlecchino, quindi, si chiama Errante perché vive di contatti, contaminazioni e dialoghi a tutto tondo...Anno dopo anno abbiamo portato a Pordenone il meglio dell’Opera di Pechino, del Teatro di Bali, del Teatro Indiano e Giapponese. Questo solo per quanto riguarda l’erranza etnologica. Ci sono poi l’erranza nei linguaggi, e quella nelle etiche del teatro, che coinvolgono anche la cultura europea e il teatro italiano. In quest’ultimo tipo di viaggi l’Arlecchino Errante ha portato, con artisti di eccellenza, riflessioni sul Circo, il Teatro del Meridione, la Differenza, il Sacro Buffone, l’Utopia, il Mimo, il rapporto tra Tecnica e Verità ecc.
La seconda anima è molto più concreta: proviamo a fare il punto sulla nostra ricerca nella Commedia dell’Arte e sulle sue possibilità pedagogiche, di volta in volta, anche con l’appoggio di un grande Maestro esterno. La sofferenza è doverlo fare in un tempo molto concentrato: tre settimane sono veramente poche. E questo fatto rispecchia quello che è per noi ormai un grosso problema strutturale e politico: non ci basta più il tempo per la ricerca...vediamo ormai con chiarezza estrema il cammino compiuto e quello da compiere. Pensiamo, senza falsa modestia, che possa essere un patrimonio per l’arte dell’attore del futuro”.


Intervista tratta dal libro "Commedia dell'Arte, Voci, Volti, Voli" 
a cura di Fausto Sesso
Moretti&Vitali Editori, febbraio 2015